Digital Store: come pubblicare la tua musica nel 2022
Questo articolo è estratto da “Pubblicare e promuovere musica nel 2022 – La guida completa”, la guida che stiamo preparando, e che sarà presto disponibile per il download gratuito, per aiutare artisti e etichette a muoversi con sicurezza nel mercato discografico internazionale.
Argomento sempre caldo…
Riuscire a portare nei Digital Store in maniera indipendente la propria musica è stata una delle più importanti rivoluzioni del nostro secolo.
Giusto per avere un quadro della situazione: la diffusione di progetti musicale prima dell’avvento dell’ Internet che conosciamo oggi, era molto difficile e passava quasi sempre per piccole, medie e grandi organizzazioni che portavano la musica all’attenzione del grande pubblico tramite complicati e dispendiosi accordi con emittenti radio e televisione. La diffusione delle opere e la promozione quindi passava soltanto per due canali principali, la stampa offline, come ad esempio i giornali e i magazine di settore e gli organismi radiotelevisi come ad esempio le emittenti radio e le compagnie televisioni. I festival e le competizioni canore, che erano al tempo gli antesignani degli odierni talent, erano gli unici palcoscenici per portare la propria musica alla ribalta. Le band emergenti e gli artisti emergenti, doveva insomma, arrivare almeno a portare un demo ad un editore per avere la speranza di non dover continuare a suonare nelle sempreverdi (ed odiosissime) sagre di paese.
Oggi invece attraverso un intermediario di distribuzione o tramite l’utilizzo di una piattaforma come Youtube, è possibile raggiungere grandissime fette di pubblico in maniera veloce e senza particolari accordi commerciali.
Ovviamente questo epocale cambiamento ha generato una rottura dei vecchi equilibri discografici, creando una iper saturazione del mercato discografico.
In automatico, un artista per emergere ha bisogno di diverse competenze, oltre che di qualità artistiche riconoscibili ed oggettive per sbarcare il lunario.
Come si arriva sugli Store digitali?
Attraverso un distributore musicale è possibile raggiungere tutte le piattaforme ed esporre la propria musica in potenza a miliardi di utenti!
Cos’è un distributore musicale?
Un distributore musicale è un DSP (Digital Service Provider) che si occupa di intrattenere e gestire i rapporti con le piattaforme di ascolto, di rendere pubbliche e fruibili le opere e di raccogliere i compensi generati dall’utilizzo meccanico (royalties) delle opere per conto dell’artista o della società titolare del master.
Come funziona?
Attraverso la sottoscrizione di un contratto digitale, che può prevedere un compenso una tantum, un compenso annuale ricorrente o la ripartizione di una quota percentuale delle royalties generati, un possessore di un master digitale (artista, editore, etichetta discografica, major) può pubblicare la propria musica in tutti gli store, avere traccia degli utilizzi e ricevere com royalties delle entrate economiche.
I servizi di distribuzione digitale, offrono quindi agli artisti la possibilità concreta di raggiungere gli store e di rendere disponibile la propria musica con un accordo semplice e veloce.
Nella scelta del distributore musicale ci sono alcuni fattori determinanti che vanno tenuti in considerazione e che vedremo di seguito:
La legacy
Si preferisce un distributore musicale che offre per la pubblicazione del brano una permanenza infinita sulle piattaforme o un distributore che richiede un compenso ricorrente per mantenere la propria musica negli store?
Secondo la nostra opinione, frutto di anni di lavoro in questo settore, la legacy delle opere è uno dei fattori di maggiore rilievo, pertanto è sempre meglio scegliere piani di distribuzione che garantiscono la pubblicazione a lungo termine delle opere. In questo modo i progetti discografici saranno sempre disponibili e fruibili dal pubblico, senza la necessità che il possessore del master debba effettuare particolari operazioni e senza il rischio di avere un drop-down improvviso, magari per un mancato pagamento (situazione moooolto sgradevole).
Perché si potrebbe scegliere una distribuzione senza legacy?
Nel caso di progetti embrionali, dove magari non c’è una grande spinta economica, si può preferire un piano di distribuzione senza legacy, in modo da poter sondare il territorio e procedere alla rimozione dei brani, in caso di progetti più rilevanti e ufficiali.
La distribuzione della musica sulle piattaforme social
Come detto prima, avere la musica catalogata su Instagram e Tik Tok, non è più opzionale e può fare la differenza. Scegliere un distributore che offre la possibilità di raggiungere i cataloghi di Instagram e Tik Tok è fondamentale in ogni caso.
La divulgazione delle lirycs
Alcuni distributori offrono la possibilità di abbinare e sincronizzare al proprio brano le lirycs. Questa particolare funzione, può essere molto utile per invogliare la propria audience a condividere i brani sui loro profili sotto forma di stories e rende ovviamente molto più semplice la comprensione dei testi da parte degli ascoltatori.
La quota di ripartizione
alcuni distributori offrono la possibilità di prendere il 100% delle proprie royalties, altri invece offrono la possibilità di ottenere una quota minore, come ad esempio CdBaby che offre il 92%, a fronte di un pagamento di soli 10$ per la pubblicazione a vita di un brano, oppure Routenote che offre il 70% in caso di piano di distribuzione gratuito.
Il content ID di Youtube
Il distributore invia il tuo brano al database di Youtube che ricerca tra i video disponibili sulla piattaforma la traccia, per collegarla alla licenza e generare royalties. Questo servizio è utilissimo per monetizzare correttamente i video senza essere partner Youtube. Se hai pubblicazioni importanti da fare con annesso video, magari anche promosso, non puoi non avere i diritti connessi del video.
Cosa scegliere?
Difficile da dire su due piedi. In generale questa valutazione va fatta sulla base di un analisi molto attenta.
Avere il 100% delle proprie royalties e la legacy del brano sarebbe il massimo, ma questo comporta dei costi di distribuzione più elevati, Emubands per esempio offre questa possibilità, ma richiede quasi 30$ per la pubblicazione di un singolo.
Inoltre ogni piattaforma di distribuzione ha dei differenti accordi con le piattaforme di streaming, per cui a parità di ascolti, ci potrebbe essere una discrepanza di entrate derivate dalle royalties.
Sarebbe opportuno essere un pò meticolosi nell’analisi degli obbiettivi di pubblicazione per andare a capire effettivamente quale piattaforma di distribuzione può offrire maggiore vantaggio in termini di rientro economico.
Secondo il nostro umile parere quali sono le tre migliori piattaforme di distribuzione al momento?
Distrokid, per artisti emergenti che vogliono sondare il terreno e portare la propria musica velocemente negli store.
La piattaforma è molto intuitiva, molto semplice da utilizzare e consente di pubblicare la propria musica negli stores con tempi davvero rapidi (anche se non è sempre consigliato, ne parliamo dopo…). I servizi social (pre-save e lirycs) sono ottimi e c’è anche la possibilità di generare dei contenuti per i social, come grafiche e pre-save direttamente dalla piattaforma. Il content Id è a pagamento (5$ circa) come anche la legacy (29$ a brano). La gestione delle royalties e la rendicontazione è semplicissima, peccato che a differenza di altre piattaforme a parità di ascolti le royalties sembrano sempre un pò di meno. I pagamenti delle royalties avvengono tramite vari metodi di pagamento, ma consigliamo di utilizzare PayPal per non pagare una barca di commissioni (5$ su bonifico). Il supporto è un pò lento e lascia spesso a desiderare. Consigliata per chi è alle prime armi ma sa muoversi con destrezza con il pc.
CdBaby, per chi ha già dei progetti ufficiali e vuole pubblicare la propria musica senza costi ricorrenti.
Piattaforma molto intuitiva, semplice da usare. Consente di pubblicare la musica seguendo la filiera standard di pubblicazione (2-4 settimane di anticipo dalla data di release) e offre molti strumenti per la promozione della propria musica. Difetta sulla parte social, pre-save e lirycs, che sono gestiti da piattaforme esterne consigliate, spesso a pagamento. Il Content Id per Youtube funziona relativamente bene ed in maniera veloce. Il supporto, in lingua inglese, è abbastanza reattivo. La gestione delle royalties e la rendicontazione è abbastanza semplice e lineare. I pagamenti delle royalties avvengono tramite vari metodi di pagamento tra cui anche PayPal. Consigliata per chi già conosce per sommi capi la filiera di distribuzione e ha ben chiari gli obbiettivi di distribuzione.
TuneCore, per chi vuole avere una distribuzione di rilievo per sondare l’audience e per iniziare a essere presente negli store beneficiando del servizio di assistenza h24 in italiano.
Piattaforma abbastanza intuitiva e semplice da usare. Pubblica la musica seguendo la filiera standard, offrendo anche un servizio di edizione interno (mai provato e forse inutile…). Funziona bene sulla parte social, pre-save e lirycs. Il Content Id per Youtube funziona bene ed in maniera veloce. Offre la possibilità di pubblicare i brani però a fronte di un compenso ricorrente annuale e sul lungo termine non è di certo una soluzione economicamente vantaggiosa rispetto agli altri provider. Il supporto è in italiano ed h24. La gestione delle royalties e la rendicontazione è molto semplice. I pagamenti delle royalties avvengono tramite vari metodi di pagamento. Consigliata per chi è alle prime armi e può aver bisogno di assistenza, ma vuole comunque distribuirsi indipendentemente.
Routenote, per chi vuole lanciare la propria musica gratuitamente rinunciando al 30% delle proprie royalties (c’è anche la possibilità sotto compenso una tantum di ottenere il 100% delle royalties).
La piattaforma non è la più intuitiva tra quelle citate, però con un pò di pratica si arriva al risultato. Il processo di distribuzione è semplice e segue la filiera standard (2-4 settimane dalla data di caricamento alla data di pubblicazione). Funziona bene sulla parte social, pre-save e lirycs. Il Content Id per Youtube è ottimo perché sincronizza anche la licenza della società di Collecting. Particolarmente vantaggiosa è la possibilità di pubblicare gratuitamente la propria musica negli store rinunciando al 30% di royalties e con legacy a vita.
Inoltre questa scelta è revocabile con un compenso una tantum. Per la gestione delle royalties è relativamente semplice da utilizzare e i pagamenti avvengono direttamente tramite Paypal. Consigliata per chiunque. Forse la migliore offerta a nostro avviso.
Emubands, per chi vuole distribuire definitivamente progetti musicali, ottenendo il 100% delle royalties a fronte di un compenso una tantum.
La piattaforma è molto semplice da utilizzare e sicuramente comunque conveniente economicamente (12.50$ per un singolo, una tantum) se si è in procinto di rilasciare dei progetti ufficiali che devono rimanere sulle piattaforme. La pubblicazione segue la filiera standard (2-4 settimane dalla data di caricamento alla data di pubblicazione). Funziona bene sulla parte social, pre-save e lirycs. Il Content Id per Youtube funziona bene ed in maniera veloce e sincronizza anche la licenza d’autore. Le royalties vengono erogate al 100%, con una gestione royalties e rendicontazione ascolti molto semplici da consultare. I pagamenti avvengono tramite vari metodi di pagamento tra cui PayPal e il servizio di assistenza è discreto. Consigliato per chi ha progetti ufficiali e non vuole avere problemi di dropdown.
Amuse, semplice da utilizzare, 100% royalties e con un piano anche gratuito, ma che non comprende le piattaforme social.
La piattaforma è davvero semplice da utilizzare e il piano gratuito è molto conveniente, però i piani a pagamento hanno un rinnovo annuale e questo non ci piace molto per via della legacy. Difetta un pò sulla parte social dei pre-save, ma offre la possibilità di generare le lirycs. Il Content Id per Youtube funziona bene ed in maniera veloce e sincronizza anche la licenza d’autore. Le pubblicazioni seguono la filiera standard, inoltre Amuse consiglia agli artisti quando pubblicare e le date migliori. Nei piani a pagamento è disponibile il supporto.
In questo link trovi tutti i providers scegli da Spotify per la distribuzione musicale:
https://artists.spotify.com/it/providers
Da questo elenco ti dovrebbe essere semplice capire che ogni piattaforma di distribuzione ha dei pregi e dei difetti.
Difetti che però possono essere trascurabili in alcune situazioni e non per forza centrali nella distribuzione.
Per alcune funzioni, come ad esempio la parte social di pre-save e lirycs è inoltre possibile utilizzare dei tools gratuiti disponibili online e sopperire alla carenza del distributore in maniera abbastanza semplice.
Ricordati che comunque anche se hai scelto un distributore e vuoi passare ad un altro è sempre possibile.
Non è una scelta definitiva, anzi, spesso i brani vengono traslocati da un distributore ad un altro, o vengono distribuiti su altre piattaforme e registrati su altre società di collecting per raggiungere magari diversi paesi nel mondo. Nel prossimo articolo ti spiegheremo cosa serve per farlo!
Se vuoi possiamo organizzare una consulenza per scegliere insieme la piattaforma migliore di distribuzione!
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